Studenti & Lavoratori

Lavoro e studio. Diritti negati. 
Perché un coordinamento tra lavoratori e studenti? 


Perché l'Unità tra tutte le categorie della società, e nello specifico di quelle che rappresentano le punte più avanzate di mobilitazione contro questo sistema economico -cioè i lavoratori e gli studenti- è l'unico strumento nelle nostre mani per cogliere la complessa realtà che ci circonda. Realtà che i mezzi di comunicazione di massa ci presentano semplificata e decontestualizzata. Lo scenario che emerge sempre più nettamente negli ultimi mesi è crudelmente agitato e smosso dai conflitti e dalle ingiustizie sociali. Lavoratori dei più disparati settori e studenti si trovano a confronto con realtà delle quali non riescono a gestire la complessità. Da ogni parte, le rivendicazioni sembrano isolate, disperse. Tale è l'effetto di una tattica, di una strategia che, miope nel perseguire strategie economiche fallimentari e superate -dipingendole sempre come l'unica via d'uscita da una crisi tragica quanto sovrannaturale e senza responsabili riconoscibili- è invece lucidissima nell'impedire ai soggetti che devono farne le spese di riconoscersi come una società unica ed umana. Ciò che emerge, nell'epoca del tracollo del sistema economico capitalista e dello smantellamento della cultura tutta, è la necessità e l'urgenza di autorganizzazione collettiva e dal basso. La logica competitiva delle sigle sindacali e studentesche porta avanti lo stesso processo disgregante che il dissolvimento dei contratti nazionali impone al lavoro in genere: la settorializzazione progressiva delle cause e delle rivendicazioni. Alla retorica del sacrificio personale, del ricatto generalizzato, va opposta una soluzione collettiva di autorganizzazione. Per costruirla, sarà necessario comprendere che l'Università non è un luogo alieno rispetto alla fabbrica. Le lotte che si originano da situazioni particolari dovranno riconoscere come nemico comune, come controparte, uno stesso progetto economico e politico. La connessione e la solidarietà fra le realtà di lotta è un passo necessario. Senza di esse, come è successo e succede, nessuna voce ha abbastanza forza da imporsi, e sarà sempre la resistenza di una singola parte, isolata ed in definitiva inutile. E' necessario trasformare questa resistenza di retroguardia in un'alternativa dal basso alla svendita istituzionalizzata dei beni e diritti comuni. Concepire ogni singola lotta come la lotta di tutti, a partire dalla reciproca informazione sulle criticità toscane e dalla condivisione delle pratiche, è un primo passo in questa direzione.

Primi aderenti: Clash City Worker_Firenze, Alessandro Nannini_ATAF Firenze, Collettivo Lettere e Filosofia_Firenze, Collettivo Politico Colpol_Firenze, Collettivo AulaR_Pisa, DAS_Dimensione Autonoma Studentesca_Siena, Link_Siena, Marina Sartor_Trigano Valdelsa, Katiuscia Mazzufferi_Pramak Valdelsa, Gianni Bassani_COBAS Siena e Whirlpool Siena, Lorenzo Costa_USB P. a. Siena.